Japamala…gioiello Sacro…
Quando viaggi verso un luogo lontano, lungo la strada superi molte pietre miliari. Anche se esse non fossero là, tu raggiungeresti ugualmente la tua destinazione. Ma le pietre miliari ti danno una conferma e ti mostrano che stai andando nella direzione giusta. Quando fai Japa le perle sono le pietre miliari e la mala è la strada. Strada e pietre sono essenziali per assicurare che tu raggiunga la tua destinazione psichica. Le perle mantengono attiva la consapevolezza e mantengono il sistema psichico sotto controllo.”
Swami Sivananda Saraswati
Il Japamala o Mala, è una ghirlanda composta da 108 pietre o grani, chiusa da un grano più grande, detto Meru o Sumeru. Il loro nome deriva dal sanscrito, dove Japa significa ‘’mormorare’’ e Mala “ghirlanda”, quindi ‘’sussurrare la preghiera”.
La loro origine è antichissima, tanto che i Japamala, strumento Sacro e Spirituale, sono presenti nelle religioni buddista ed indù che risalgono a circa 6000 anni di storia, con radici nell’Induismo e nel Buddismo; le Japamala venivano usate per uno speciale stile di meditazione, la recitazione dei mantra: la natura circolare di queste “collane” si collega alla credenza indù secondo cui tutta la via è ciclica, senza un inizio o una fine.
Anche la parola mantra deriva dal sanscrito, ed ha origini che si collocano nella tradizione Vedica precedente a Budda. Si compone della sillaba man, che significa “mente, pensiero, atto del pensare, intelletto, respiro, anima vivente” e la sillaba tra, che significa “che libera, che compie, che agisce, che protegge”. Il mantra rappresenta quindi uno strumento che libera la mente, il pensiero.
Come indossare e la Japamala
Secondo la tradizione il Japamala si indossa al collo e/o al polso sinistro. Nella meditazione si usa tenere la Japamala nella mano destra, passando i grani tra il pollice e il dito medio, mentre si recita o sussurra il mantra prescelto per la propria meditazione. Scorrendo la Japamala non si dovrebbe utilizzare il dito indice, simbolo dell’ego, né il mignolo, simbolo di inerzia e pigrizia.
Simile alla preghiera con il rosario cristiano, la meditazione con questo strumento sacro e curativo aiuta a rallentare la respirazione favorendo il proprio benessere fisico e mentale ed entrando in uno stato di unione tra mente e corpo. La ripetizione del mantra, e l’utilizzo della Japamala che tu stess* sceglierai o attraverso il mio aiuto, accompagna la mente lontano dalle ossessioni quotidiane e introduce schemi di pensiero positivi.
Perché 108 grani?
Il numero 108 ha tanti significati in molte culture e discipline diverse, come per esempio nell’induismo e nello Yoga, dove è considerato un numero sacro.
Alcuni credono che ci siano 108 tappe nel viaggio dell’anima umana, mentre altri associano la possibilità di una illuminazione con l’assunzione di solo 108 respiri al giorno mentre praticano una meditazione profonda.
Ma la simbologia di questo numero è infinita:
- Secondo i Veda, quando l’universo fu creato, il Creatore stabilì 108 divinità per gestirlo. In seguito, nella mitologia, gli dei e le dee avevano tutti 108 nomi. Ripetere questi nomi, mentre si sgranano i 108 grani del rosario, è un rito cerimoniale sacro il Namajapa;
- Ci sono 108 linee di energia, o nadi, che convergono a formare che formano il chakra del cuore.
- Il diametro del Sole è 108 volte il diametro della Terra.
- La distanza tra il Sole e la Terra è 108 volte il diametro del Sole.
- La distanza media della Luna dalla Terra è 108 volte il diametro della Luna.
- Il numero 108 simboleggia l’unione di Shiva e Shakti: la Creazione del Mondo.
- Come se non bastasse lo ritroviamo anche nella mitologia greca, dove erano 108 i pretendenti di Penelope mentre attendeva il ritorno di Ulisse, nell’Odissea di Omero.
- Il Rig-Veda ha 10.800 versetti.
- È il numero dei peccati nel Buddhismo tibetano e di bugie che gli uomini possono dire.
- È il numero delle stelle considerate sacre nell’astrologia cinese: 36 stelle benefiche e 72 stelle malefiche, il bene e il male in diverse forme.
- In Giappone, alla fine dell’anno, una campana è suonata 108 volte per salutare il nuovo anno. Ciascun rintocco rappresenta una delle 108 tentazioni materiali cui una persona deve resistere per raggiungere il Nirvana, allo stesso modo del Buddha.
… e la lista continua!
Indipendentemente dal significato del numero 108, è importante che se una Mala è usata per la recitazione di un mantra, questo sia ricordato con sincerità, devozione e sentimento. Ma qual’è il senso pratico di ripetere un mantra 108 volte con la Japamala?
Portare nella nostra pratica il numero 108 aiuta a riconnetterci con la natura ed il cosmo, riequilibrando le energie e lasciando entrare un senso di pace, armonia e serenità dato dalla potenza delle ritualità che hanno radici antichissime, riconnettendoci con la nostra stessa natura e riportandoci al momento presente.
Il numero 108 è un numero speciale:
- il numero 1, detto BINDU, rappresenta l’inizio, l’unità, l’Io, l’anima primordiale, è il punto dalla quale inizia la creazione e si sviluppa la molteplicità;
- lo 0, SUNYATA, rappresenta l’annullamento dell’Ego, il vuoto la vacuità, quello stato da raggiungere se ci si vuole liberare dal Samsara, ovvero il ciclo perenne del divenire;
- ed infine l 8, ananta, che rappresenta l’infinito, il senza fine.
Molti sono i materiali con la quale vengono create le Mala, dai semi di Rudraska, legno di sandalo, pietre dure che uniscono alla potenza meditativa anche le vibrazioni dei cristalli, che anche quando non staremo meditando proseguiranno il loro lavoro, lasciando che le loro vibrazioni si equilibrino alle nostre.
Poiché venivano tradizionalmente create per la meditazione, mi piace associarle a questi ideali e considerato che sono anche dei gioielli affascinanti, possono farci stare bene con noi stessi. Oltre ad essere uno strumento tattile per la pratica, la tua Japamala, puoi indossarla e toccarla per darti la forza nei momenti difficili e per ricordarti di essere più consapevole, rappresentando un promemoria delle proprie intenzioni, perché aiuta a superare la paura, raggiungere un obiettivo, trovare conforto e offrire supporto in qualsiasi viaggio spirituale, e non.
Per questo quando ti Doni o Regali” una JapaMala è qualcosa di molto intimo e profondo, che continua a dare riverberazioni nel tempo ed è più di un semplice gioiello, è una Compagna di Vita.
Sono chiamate “branelli di preghiera” per una ragione… rispondono a preghiere, desideri, intenzioni e sogni.
Hari Om Tat Sat
Con amore e Luce
Lisa Shanti
Vuoi la tua Japamala personalizzata? Imparare ad usarla nel modo corretto?… non esitare a contattarmi, e sarò felice di accompagnarti in questa nuovo viaggio di consapevolezza e radicamento!
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